I comuni di Anzio e Nettuno sotto osservazione. Il prefetto Matteo Piantedosi ha deciso: per le prossime 12 settimane verranno svolte delle indagini sugli appalti assegnati negli anni scorsi e anche recentemente nei due comuni del litorale romano, dove un blitz dei carabinieri del 17 febbraio ha smantellato un clan della ‘ndrangheta operante nel territorio arrestando 65 persone.

Due le commissioni nominate da Palazzo Valentini con l’ok del Viminale, scrive Il Corriere.

Le indagini

Le Commissioni sono costituite ciascuna da tre funzionari della Prefettura e delle forze dell’ordine. Avranno un mandato rinnovabile solo una volta per altri tre mesi e al termine dell’attività i risultati delle indagini saranno esaminati dal prefetto nell’arco di 45 giorni, ma tutto potrebbe essere concluso anche prima.

Verranno esaminati tutti i documenti che riguardano le attività recenti dei Comuni in modo da ricostruire il rilascio di autorizzazioni, la preparazione di bandi di gara, l’assegnazione di appalti in diversi ambiti: dalle costruzioni alla gestione dei rifiuti, dalla scuola alla sanità, fino alle attività balneari. Se dovessero emergere delle anomalie sarà deciso un provvedimento di scioglimento dei due comuni per mafia.

Il sindaco di Anzio: “Ho chiesto di conferire con il prefetto di Roma”

Ho chiesto, telefonicamente e per iscritto, di conferire prima possibile con il Prefetto di Roma. Come Amministrazione siamo a totale disposizione delle Autorità Competenti, auspicando anche l’eventuale istituzione di una Commissione di Accesso presso il Comune” ha dichiarato il sindaco di Anzio, Candido De Angelis, in riferimento alle attività svolte dal Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri. “Il bene della Città di Anzio ha la priorità assoluta, siamo pronti a dimostrare in ogni Sede la correttezza degli atti adottati da questa Amministrazione.”

Le perquisizioni nei due comuni

Le perquisizioni in seguito alla maxi operazione contro ‘La Provincia’ hanno infatti interessato gli uffici comunali di Anzio e Nettuno, con l’obiettivo di acquisire ulteriori documenti che possano dimostrare contiguità tra gli uomini dei clan e gli amministratori locali, in un rapporto che il il gip definisce “solido”. L’associazione per delinquere di stampo mafioso, che sarebbe stata capeggiata da Giacomo Madaffari, secondo la Direzione distrettuale antimafia di Roma avrebbe infatti condizionato le ultime elezioni sia ad Anzio che a Nettuno. 

Dall’ordinanza di oltre 1.300 pagine del gip emergono infatti i ‘rapporti opachi’ tra la politica locale e le cosche. Nelle elezioni amministrative del 2018 gli affiliati si sono spesi per fare eleggere Candido De Angelis (non indagato nel procedimento). “Ieri abbiamo vinto le elezioni“, dice uno degli indagati intercettato. Anche a Nettuno il clan ha cercato di orientare le elezioni del 2019. In una conversazione Giacomo Madaffari “rivendicava la sua amicizia con il sindaco di Nettuno Coppola e manifestava il rischio che sarebbe disceso dall’accostamento della sua persona a quella di Coppola”, scrive il gip rimandando a un’intercettazione: “Ci arrestano … e…cacciano pure Coppola”.

 

Roberta Davi

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