Baffoni, bandana rossa tra i capelli, fisico massiccio e compatto, mossette davanti alle telecamere e così Nick Ponzio si è preso la ribalta, il palcoscenico dei Mondiali di Atletica a Eugene, in Oregon. Li ha disputati con la casacca azzurra, quella dell’Italia: lancio del peso. La sua personalità, la sua immagine sopra le righe ha richiamato l’attenzione dei media italiani e internazionali. È stato paragonato a Diego Abantuono di Eccezziunale Veramente, è diventato protagonista di centinaia di meme, e nelle sue vene scorre sangue napoletano.

A Eugene, insomma, è nato ufficialmente un personaggio. Ponzio è nato il 4 gennaio del 1995 a San Diego, in California, negli Stati Uniti. Non parla una parola di italiano per il momento ma è figlio di genitori di origini italiane: il padre siciliane – il bisnonno era di Paceco, provincia di Trapani -, la madre di famiglia napoletana. E così il 15 giugno del 2021 ha ottenuto la cittadinanza italiana. “Ha sempre voluto lanciare per l’Italia, è orgoglioso di essere diventato italiano”, ha detto al Tg3 Jamie Ponzio, madre dell’atleta.

 

Ponzio ha vinto il titolo italiano negli assoluti del 2021 a Rovereto, quelli di Rieti nel 2022 e quelli indoor ad Ancona sempre quest’anno. L’anno scorso ha partecipato anche alle Olimpiadi di Tokyo, dove con un lancio di 20,28 metri non ha superato le qualificazioni. A Belgrado, lo scorso marzo, ha stabilito il record italiano indoor superando di due centimetri (21,61 metri) il record di Leonardo Fabbri che durava dal 2020.

 

Per un solo centimetro non è riuscito a entrare tra gli otto finalisti del lancio del peso: il 20,81 p stato superato al terzo turno dal 20,82 del neozelandese Jacko Gill. Ha chiuso al nono posto. “È una persona squisita, un gran lavoratore, mi dispiace non sia riuscito a fare la finale, la meritava tutta, ma è un primo passo. A Monaco (dove ad agosto si terranno i Campionati Europei di Atletica Leggera, ndr) lo vedremo sicuramente sul podio”, ha commentato Paolo Dal Soglio, tecnico del settore lanci dell’Italia.

Poco male: non si può certo dire che Ponzio non abbia comunque vinto, a Eugene. Si è fatto notare per il suo aspetto, lo stile, baffoni modello Chevron e bandana rossa tra i capelli, autoironia nelle interviste e mossette davanti alle telecamere che più che a Diego Abatantuono ricordano quelle dell’istrionico attore hollywoodiano Jack Black. Un successo mediatico, virale in alcuni post sui social. Un atleta che sembra un attore di film ambientati in California. Dopo uno dei suoi lanci ha detto in un’intervista: “Ora mi merito una bella cena, tra le 12mila e le 14mila calorie. Papà mi ha insegnato che non si lascia nulla nel piatto”. Una cosa molto italiana, magari con la scarpetta.

 

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.