Novità in arrivo per il cambio colore di alcune Regioni. “Sono ore impegnative: eravamo a consulto con i nostri esperti per valutare la curva epidemiologica per valutare gli scenari prossimi futuri. Oggi è venerdì e come sapete c’è il monitoraggio settimanale. Nel pomeriggio avremo delle novità”. Queste le parole del premier Giuseppe Conte all’evento “Generazione energia”, collegandosi dopo la riunione con i capi delegazione di maggioranza, alla presenza di Franco Locatelli e Silvio Brusaferro.

Le regioni principalmente interessate sono Lombardia e Piemonte, in zona rossa dal 6 novembre. “La Lombardia resta in zona rossa o diventa arancione? Purché non diventi una trattativa tra governo e Regione. Se fanno fede i 21 (!) parametri e l’Rt, allora si passi all’arancione”. Lo scrive in un messaggio su Facebook il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. “Se invece le strutture politiche che sono chiamate a decidere ritengono che, nel loro legittimo giudizio, sia meglio aspettare, io non mi opporrò di certo – ha aggiunto il primo cittadino. Ma si faccia chiarezza sul come le decisioni vengono prese. Questa situazione da trattative telefoniche non aiuta. Nessuno”.

LE VARIAZIONI – Ma le novità non riguardano soltanto Lombardia e Piemonte: anche la Calabria passa in zona arancione, entrano invece in fascia gialla la Liguria e la Sicilia. Il cambio di colore entrerà in vigore da domenica 29 novembre.

LE CONFERME – Speranza ha poi rinnovato le misure restrittive per Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche e Toscana. Il numero uno del Dicastero firmerà infatti una nuova ordinanza, la precedente scade domenica 29 novembre, con cui si rinnovano le misure restrittive vigenti relative a queste regioni. L’ordinanza è valida fino a giovedì 3 dicembre 2020.

Le misure rinnovate con la nuova ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza mantengono in fascia rossa Campania e Toscana, e in fascia arancione Emilia Romagna, Marche e Friuli Venezia Giulia.

VALLA D’AOSTA IN PROTESTA – Zona rossa confermata e polemiche: “Ieri abbiamo ricoverato un cittadino Biellese perché tante rianimazioni del Piemonte erano sature. Oggi deduciamo (da Roma non arrivano comunicazioni) che rimarremo zona rossa e ad ora non sappiamo perché. Roma deve darci risposte chiare, questa non è serietà”. Lo scrive su twitter il presidente della Regione Valle d’Aosta Erik Lavevaz.

IL REPORT ISS – Quali sono le 10 regioni a rischio alto: “Coronavirus rallenta ma nessun rilassamento”

L’ANNUNCIO DI FONTANA – “Grazie ai sacrifici dei lombardi, apprezzati i dati epidemiologici, ora siamo in zona arancione e potremo riaprire gli esercizi commerciali. A breve la decisione del Governo”. A scriverlo su Twitter è il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.

“I negozi verranno riaperti, la scuola media verrà svolta in presenza e all’interno del Comune si potrà circolare liberamente senza dover portare l’autocertificazione con sé“, ha spiegato il governatore Fontana. “In una situazione in cui il virus c’è ed è ancora pericoloso, dobbiamo ribadire e insistere perché quei comportamenti attenti e rispettosi delle regole devono essere ancora mantenuti. Bisogna far capire a cittadini che non è iniziata la stagione del liberi tutti“.

TOSCANA – Le novità attese anche per la Toscana e la Campania, in zona rossa dal 15 novembre e, stando all’ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza, fino a domenica 29 novembre, non sono arrivate. Significative, in tal senso, le parole del governatore Eugenio Giani: “Stamani ne ho parlato con il ministro Speranza e dobbiamo rispettare le procedure di legge per rientrare quanto meno in zona arancione. Oggi la Toscana è zona rossa e lo deve essere per legge per 14 giorni. Per come è stato concepito il Dpcm per risalire bisogna garantire continuità di condizioni migliori per 14 giorni – ha spiegato Giani – Noi siamo partiti il 15 novembre e questo periodo di 14 giorni finirà il 29 novembre, domenica prossima. Il ministro Speranza mi ha detto che non possiamo anticipare, dobbiamo rispettare le norme; quindi io farò un provvedimento che ci porta fino alla prima riunione del Comitato tecnico scientifico del 3 dicembre. Venerdì 4 dicembre Speranza potrà firmare l’ordinanza che riporta la Toscana in zona arancione. Dobbiamo, quindi, avere la pazienza di aspettare questi pochi giorni”.

“Da venerdì 4 dicembre la Toscana potrà ritornare in una zona che consente di allentare quella che è la morsa e la chiusura degli spostamenti – ha ribadito Giani – Dobbiamo avere questa pazienza e io sono convinto che dopo i sacrifici che abbiamo fatto, dopo gli interventi che abbiamo messo in campo potremo avere quell’opportunità dal 4 ai giorni di Natale, una ventina di giorni, di allargare le dimensioni. Anzi io non escludo che dalla settimana successiva, se i dati continueranno ad essere buoni, la Toscana potrà rientrare in zona gialla e festeggiare il Natale in quella dimensione”. Per questo cronoprogramma “occorrono tanti interventi di adattamento – prosegue – Cercherò di sistemare alcuni aspetti della vita quotidiana, come la toelettatura degli animali, che riaprirò, o le questioni che riguardano i raccoglitori di tartufi e i cacciatori. Abbiamo oggi 1117 contagiati, rispetto ai 2700 delle settimane scorse la situazione è migliore”. Giani chiede a tutti “un mantenimento dei comportamenti individuali come distanziamento, mascherina. Molto passa dal comportamento degli uomini. Il virus ignora le leggi ma riguarda il modo in cui le persone si comportano tra di loro”.

CAMPANIA – “Apprendo con viva emozione la decisione del Governo sulle zone Covid” dichiara il governatore Vincenzo De Luca. Noi siamo com’è noto, da sempre, per la linea del rigore e della prudenza. Dunque esprimo la mia piena condivisione, purtroppo solo virtuale, visto che l’unica zona rossa realmente esistente da noi è la zona dell’aglianico. Tutto il resto è propaganda. I controlli sono pari a zero. Sono in libera uscita tutti, tranne i venditori di pantofole di panno beige”.

“Apprezzo tuttavia la coerenza del Governo: solo tre giorni per entrare in zona rossa; ancora tre giorni per uscirne, senza spiegare mai nulla. Rinnoviamo intanto la richiesta al Governo di fare un’operazione trasparenza, rendendo pubblici, per tutte le regioni: i dati veri sulle terapie intensive realmente esistenti e i dati chiari e non confusi, sulla tipologia dei tamponi effettuati. Con immutata stima e commossa partecipazione”.

10 REGIONI ANCORA A RISCHIO ALTO – Malgrado il rallentamento dell’epidemia, sono 10 le regioni ancora “classificate a rischio Alto di una trasmissione di SARS-CoV-2”. Si tratta di Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Bolzano, Puglia, Sardegna e Toscana, cui si aggiunge la Calabria, giudicata “non valutabile” e quindi equiparata a rischio alto”. Di queste 10, 9 sono state classificate a rischio Alto e/o equiparate a rischio Alto per 3 o più settimane consecutive, questo prevede specifiche misure da adottare a livello provinciale e regionale in base al documento “Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale”. Delle 10 Regioni a rischio Alto o ad esso equiparate, sono cinque quelle che presentano una trasmissibilità calcolata al 4 novembre compatibile con uno scenario di trasmissione 2 e le cinque restanti hanno uno scenario di tipo 1 tranne in un caso in cui tale classificazione non è considerata affidabile per incompletezza dei dati.

Le rimanenti Regioni o Province Autonome (Basilicata, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sardegna, Umbria, Veneto, Sicilia) sono classificate a rischio moderato di cui sette con una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese e presentano una trasmissibilità calcolata al 4 novembre compatibile con uno scenario di trasmissione 2 in due di queste e con uno scenario di tipo 1 per la rimanente. Data la trasmissibilità e la probabilità elevata di un imminente passaggio alla classificazione di rischio alto, sottolinea il report, “si raccomanda alle autorità sanitarie delle 7 Regioni/PPAA con una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese di valutare la opportunità di adottare, anche a livello sub-regionale, ulteriori misure di mitigazione previste per il proprio livello di rischio nel documento “Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale”.

 

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