Una lunga fila di ‘macchinette’ e motorini parcheggiati nelle strade limitrofe a Caracalla. Poi giù, riparati dal buio e dalla vegetazione del parco, musica sparata ad alto volume da un impianto con tanto di doppio dj, un menù dei drink a prezzi calmierati, e circa duecento ragazzi, la maggioranza minorenni, senza alcun dispositivo di protezione individuale o cura per il distanziamento.
Il posto migliore per nascondere qualsiasi cosa è in piena vista. ‘Pnt party’ si chiamava nei volantini virtuali diffusi su Instagram da profili privati, l’appuntamento per la festa dei liceali che originariamente si sarebbe dovuto tenere al ponte della Musica. Poi il cambio di location, si balla a Caracalla, nel cuore di Roma. E così ecco partire la foto di Google Maps, con tanto di link, sempre via Instagram. Ad animare la serata in via delle Terme di Caracalla sono stati alcuni liceali del Visconti. I due dj sono della scuola di piazza del Collegio Romano e sono entrambi minorenni.
Dietro al cambio della location, la necessità di evitare un eventuale intervento delle forze dell’ordine: la musica sparata ad alto volume, nella zona del Ponte della Musica, avrebbe potuto allarmare i residenti. Da qui la scelta di un punto più riparato, tra la vegetazione, senza luci. Gli organizzatori sono arrivati intorno alle 21, con le casse e hanno allestito una vera e propria postazione da dj, separata con un nastro dal pubblico.
Nessun ticket di ingresso, soltanto i soldi necessari per acquistare gli alcolici. Shot 1,5 euro, birra 2 euro e vino 3 euro, spiega la locandina fai-da-te dell’evento. L’età media è molto bassa e, nonostante questo, la festa va avanti fino a notte fonda. Nessuno indossa mascherine, del resto siamo all’aperto, ma gli assembramenti davanti al dj richiederebbero le protezioni del caso. Le auto sfrecciano sul viale, ma in pochi notano quel pubblico danzante. Sono circa 200 le persone che, intorno all’una, hanno risposto all’appello diffuso via social network, il nuovo modo per far viaggiare veloce gli inviti a queste feste abusive, senza rischiare di essere scoperti dalle forze dell’ordine.
Il party clandestino dirottato dal Ponte della Musica alle Terme di Caracalla è riuscito ad eludere le verifiche a tappeto disposte nel week end dalla Polizia Locale di Roma Capitale. Controlli focalizzati nel Centro storico, San Lorenzo, Ponte Milvio, Rione Monti e Trastevere, per contrastare le azioni di abusivismo commerciale e dei fenomeni irregolari legati alla vendita, somministrazione e consumo di bevande alcoliche. Azione che ha portato a rilevare più di 80 illeciti. Non solo commercio illecito: le pattuglie di polizia locale hanno riscontrato ulteriori irregolarità relative all’inosservanza delle misure di contenimento del contagio da Covid-19. Mancato distanziamento e mancata richiesta del Green Pass, spesso accompagnati dall’assenza delle mascherine protettive. E i contagi tornano a galoppare.
Ma la tradizione dei rave abusivi in Italia è continuata nelle ultime ore anche a Milano dove la Polizia di Stato è stata costretta a intervenire in uno stabile occupato nei pressi di parco Forlanini, impedendo l’accesso ad altri giovani che gravitavano nella zona circostante. L’operazione però non è stata delle più pacifiche. Secondo quanto riferito dalla Questura, all’arrivo della Polizia gli occupanti hanno sbarrato tutte le entrate disponibili, rendendo così necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco. 30 in totale i ragazzi identificati all’interno dello stabile, con la denuncia dei tre organizzatori e il sequestro di tutte le attrezzature.
«L’intervento della polizia è scattato soltanto dopo le lamentele dei residenti per la musica ad alto volume. Cara Lamorgese, con questi organici di carabinieri e polizia fermi da anni non si va da nessuna parte» ha commentato l’assessore regionale alla Sicurezza, Riccardo De Corato, «non ci sono controlli e i balordi sono liberi di fare quello che vogliono indisturbati. Non è accettabile in una realtà come Milano che si soffra la carenza di uomini delle forze dell’ordine, soprattutto in un periodo delicato come quello attuale», ha continuato.
In Toscana gli organizzatori del rave abusivo hanno scelto l’Oasi del Wwf Bosco della Cornacchiaia, sulla costa tra Pisa e Livorno. Gli agenti di Polizia e carabinieri hanno sventato lo svolgimento del raduno clandestino cintando l’area e impedendo l’accesso a un centinaio di giovani. Sono state identificate una cinquantina di persone, mentre tutti i partecipanti hanno sgomberato definitivamente l’area nelle prime ore dell’alba. Come per Roma, anche in questo caso i giovani si erano dati appuntamento tramite canali Telegram e chat Whatsapp nei pressi del vecchio casolare all’interno dell’oasi.
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