Fratelli d’Italia non si ferma più: cresce ancora il partito di Giorgia Meloni alla vigilia della fiducia in Parlamento. Oggi alla Camera dei deputati e domani al Senato della Repubblica. È quanto emerge dal sondaggio SWG per il Tg La7 diffuso nella serata di lunedì 24 ottobre, appena due giorni dopo il giuramento del nuovo esecutivo di centrodestra. Quadro politico che resta a grandi linee invariato con il Pd stabile, Forza Italia e Movimento 5 Stelle che cedono qualcosa, il Terzo Polo di Azione e Italia Viva che cresce.

Stando alle intenzioni di voto misurate dall’indagine, se si dovesse tornare oggi alle urne il partito della Presidente del Consiglio avrebbe guadagnato lo 0,9%. Avrebbe allungato ulteriormente la distanza dal Pd, stabile al 17%, fino al 28,3%. Il M5S cede lo 0,3% e ora vale il 16,4%. La Lega guadagna lo 0,1% e arriva all’8,6%. Azione-Italia Viva crescono dello 0,3% e salgono all’8,4%, mentre spicca il passo indietro di Forza Italia dal 7,5% al 6,2% dopo settimane convulse per le trattative per l’esecutivo e il caso degli audio di Berlusconi. Verdi e Sinistra rimangono al 4,1%, +Europa è al 3,1% (-0,2%) mentre Italexit sale al 2,6%.

Il sondaggio del lunedì presenta inoltre un cartello ulteriore, interessante, sugli “elementi di rischio per il governo”: insomma si parla degli alleati che potranno creare difficoltà alla stabilità del governo. Per il 49 per cento degli intervistati il “rischio” per Meloni si chiama Silvio Berlusconi, indicato dal 58 per cento degli intervistati che si dicono elettori di centrodestra. E certo avranno giocato un loro ruolo nel dato il caso degli audio “rubati” all’ex premier sulla guerra in Ucraina, le tensioni in Senato per l’elezione del Presidente Ignazio La Russi, il caso degli appunti su Meloni del Cavaliere, le trattative per la formazione del governo.

Salvini è indicato invece negli elementi di rischio dal 21 per cento degli intervistati, Meloni dal 6, Maurizio Lupi dal 3 mentre il 21 per cento non risponde. Per quanto riguarda la fiducia nella nuova Presidente del Consiglio, Meloni parte con un dato del 42 per cento, più basso rispetto a quello con cui ha debuttato Mario Draghi (65 per cento), ma uguale a quello del Conte II.

Il sondaggio realizzato da SWG S.p.a. per conto di La7 S.p.a. è stato condotto con tecnica mista CATI-CAMI-CAWI su un campione di 1200 soggetti maggiorenni residenti in Italia (4420 non rispondenti) tra il 19 e il 24 ottobre 2022. Il campione è stratificato per zona e prevede quote per età e sesso. Il margine d’errore statistico dei dati riportati è del 2,8% a un intervallo di confidenza del 95%.

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