Prima di scrivere l’articolo abbiamo contattato il dottor Gratteri . Riportiamo testualmente la trascrizione della telefonata:
“Le posso dire questo. Uno: io non ho firmato nulla. Due: so che si è riunito il Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza di Reggio Calabria dove hanno stabilito che per motivi di sicurezza….io abito vicino all’ospedale, c’è questo terreno incolto dove ci sono stati già due incendi che mi hanno danneggiato gli impianti di irrigazione delle piante secolari… il Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza ha disposto che per motivi di sicurezza…Lei oltre a leggere le notizie false che le danno i referenti calabresi perché io non ho ancora denunciato mai nessuno in vita mia però questa volta sono pronto a denunciare il mondo.

In questo caso lei sa che ci sono state delle intercettazioni pesantissime su preparativi di come ammazzarmi e allora il Comitato per l’ordine e la sicurezza sia quello di Reggio Calabria sia quello di Catanzaro si sono riuniti e hanno deciso che quel terreno deve essere lasciato con l’accesso libero, cioè tolta la rete di recinzione in modo tale che la polizia – dove c’è il posto fisso a casa mia – la polizia possa arrivare fino alla Timpa per controllare il terreno e mettere le videotelecamere fino alla Timpa per evitare che qualche male intenzionato salendo da sotto possa arrivare davanti casa mia e uccidermi. Perché davanti casa mia non c’è nulla, tranne questo terreno, non ci sono altre costruzioni. Questo è il motivo, Nessun vantaggio per Gratteri, nessun beneficio per Gratteri”.

A questo punto gli facciamo notare che sul sito dell’Asp di Reggio Calabria, nell’albo pretorio, è presente solo il numero della delibera accompagnato dalla dicitura “L’atto non è visibile per motivi di riservatezza“. Risponde:
“E qui hanno sbagliato o non la mettevano sul sito o se la mettevano dovevano spiegare tutta la messa. Non è che si dice solo questo. Bisogna dire anche quali sono i motivi. Però, le ripeto, io proprio per evitare speculazioni giornalistiche, mi aspettavo dal Riformista, me lo aspetto dal Dubbio – ex Sansonetti – e da altri giornali calabresi notoriamente “a me vicini”, notoriamente a “me amici” , mi aspettavo questo articolo. Io intanto la ringrazio per la telefonata perché molte volte sul suo giornale, sul Riformista, sono state scritte cose false, inesistenti , ma io siccome non ho mai denunciato nessuno non vorrei iniziare con il Riformista. Però siccome adesso mi sono seccato, perché pare che io sia il criminale d’Italia e tutti gli altri siete persone perbene. Adesso mi sono seccato. Comincerò a denunciare ogni volta che leggo cose false”.

Gli facciamo presente che la sua dichiarazione era importante per noi, per verificare la notizia. E Gratteri conclude: “Perché non chiama il prefetto di Reggio Calabria? Questa idea è scaturita dal Prefetto di Reggio Calabria, carabinieri, guardia di finanza, procuratore generale di Reggio Calabria”. Abbiamo provato a contattarli, inviando anche delle pec, ma al momento nessuna risposta.