Il direttore del Riformista Piero Sansonetti parla, in un videoeditoriale, del caso Consip. Sansonetti dice: “Alfredo Romeo, che è il mio editore, è coinvolto in questa inchiesta. La conosco bene. Romeo è stato arrestato due volte e in entrambi i casi scarcerato dalla Cassazione che ha detto ‘Qui non c’è niente’. La mia idea è che non lo mollano poiché non fallisce. Quando un imprenditore viene preso dalla giustizia e da diverse procure che lo vogliono stritolare deve fallire e se non lo fa è un ribelle per cui va punito“.

Sansonetti poi sottolinea: “In particolare va punito non solo con le armi della giustizia ma soprattutto con quelle mediatiche. Infatti c’è un pezzo della magistratura italiana, unico caso al mondo, che ha un proprio organo di stampa: Il Fatto Quotidiano. Il direttore, Marco Travaglio, è un magistrato onorario che può fare sia il pm che il giudice, ma di questo ne parleremo un’altra volta…“.

Tra qualche giorno – prosegue Sansonetti – una giudice dovrà decidere se sono o no utilizzabili alcune intercettazioni che sono alla base di alcuni processi Consip. La Cassazione a Sezioni Unite ha stabilito che sono intercettazioni a strascico e quindi non sono utilizzabili“.

Il Fatto Quotidiano è stato incaricato di iniziare una campagna di pressione sulla magistratura che dovrà prendere questa decisione pubblicando un gigantesco articolo che sembra la requisitoria fatta dal Pm in sede di dibattimento come spesso fa il Fatto…“. Sansonetti sottolinea che nell’articolo “C’è un attacco molto forte alle Sezioni Unite della Cassazione. Una richiesta di violare le decisioni della Cassazione. Vediamo come andrà a finire…“.