Ai Maneskin tocca – oltre che a risollevare le sorti del rock, italiano e non, anche se Mick Jagger dice che è moribondo, mentre i Porcupine Tree li hanno definiti “terribili” e “una copia scadente di quel che erano gli altri”; oltre a vincere qualsiasi premio da un paio di anni a questa parte; oltre a sensibilizzare dal palco sulla guerra in Ucraina o sui cambiamenti climatici – anche prendersi le responsabilità della corrente o futura ondata di contagi da SARS CoV-2.

A oltre due anni dall’esplosione della pandemia, dopo zone rosse e ospedali ingolfati, campagne vaccinali, restrizioni e divieti, green pass e ordinanze, è ai quattro Maneskin che si chiede di intervenire, fare un’azione buona, o meglio sensata, e di annullare il concerto che si terrà sabato prossimo, 9 luglio, al Circo Massimo di Roma. Live annunciato a fine luglio 2021. 70mila persone che hanno messo in allarme esperti, medici e virologi. Tra questi, in tanti hanno lanciato l’appello alla band: non fatelo, annullate il concerto.

L’ondata che sta colpendo l’Italia è preoccupante, senza dubbio. L’ultimo bollettino del ministero della Salute riportava 132.274 nuovi contagi, 94 vittime, tasso di positività al 28,4%. Secondo La Fiaso (Federazione di Asl e ospedali) sono trenta milioni gli italiani a rischio contagio. Cinque Regioni sono oltre la soglia di allerta: Basilicata, Calabria, Liguria, Sicilia e Umbria. A trainare il contagio è variante BA.5, al 60% dei contagi. I contagi sono saliti del 55% dei nuovi casi rispetto alla settimana precedente. I decessi settimanali, 464, sono saliti del 18% rispetto alla settimana precedente. I nuovi positivi in Lazio ieri sono stati 13.555, con oltre settemila casi a Roma. È il dato giornaliero più alto dallo scorso 26 gennaio. 176mila i positivi nel Lazio.

È questo il contesto nel quale matura l’allarme degli esperti. “Se vogliamo contenere la diffusione del virus, concerti come quelli dei Maneskin al Circo Massimo andrebbero vietati. Perché dove ci sono grandi assembramenti ci sono rischi di contagio”, ha affermato intervenendo su Radio Capital Antonello Maruotti, statistico della Lumsa e studioso dei dati covid. “Certo, siamo in una situazione molto diversa dal passato, i casi gravi sono pochi rispetto al numero totale delle infezioni. Ma se l’obiettivo è contenere il contagio, allora dobbiamo evitare questi grandi eventi. Se invece non ci interessa arginare i casi e non lo riteniamo un rischio, allora andiamo avanti”.

Posizione invece più moderata. “Non possiamo certo impedire ai ragazzi di andare al concerto, dopo 2 anni di pandemia che li ha costretti a lockdown e sacrifici, ma il nostro consiglio è di indossare la mascherina Ffp2 che può evitare il contagio in una situazione di assembramento ad alto rischio”, ha detto Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei medici di Roma e provincia. “Spero che i ragazzi seguano questa raccomandazione e pensino anche ai rischi che possono far correre ai genitori e ai nonni una volta che tornano a casa dopo il concerto”.

Difficile immaginare 70mila persone, all’aperto, e con queste temperature infernali, a indossare la mascherina. Lo scorso gennaio un tour dei Maneskin era già saltato a causa del coronavirus. Positiva anche Giorgia Soleri, la fidanzata del frontman della band Damiano David. Che però debbano essere loro stessi, i rockettari di Monteverde, David, Victoria De Angelis, Thomas Raggi ed Ethan Torchio a prendere una decisione del genere riporta tutto alla farsa. Considerando tra l’altro che in tutta Italia, e anche al chiuso, si tengono e continuano live e concerti. Da Zucchero agli Iron Maiden, da Ultimo a Jovanotti, da Mahmood ai Chemichal Brothers, da Blanco ai Guns and Roses, da Fabri Fibra a Caparezza. Non della gravità della situazione che si discute: tutt’altro. È dell’improvvisazione, gli allarmi dell’ultima ora, il pressapochismo spinto e puntualmente rispolverato.

Il paradosso, spiegato da uno degli stessi esperti: “I grandi eventi hanno avuto un ruolo nel boom di contagi di queste ultime due settimane nel Lazio – dice Marco Trifogli, segretario regionale della Snami, il sindacato autonomo dei medici – non voglio puntare il dito contro queste occasioni di socialità, ma non c’è coerenza. Avviene nelle grandi città quanto in provincia, dove avviene anche un altro paradosso: a finanziare sagre e feste è la Regione stessa”. E sulla mascherina: “Non facciamo discorsi retorici e ipocriti invocando l’uso della mascherina al concerto. Chi pensa che 70mila persone, con 40 gradi, terranno la mascherina in un concerto dove si canta e si balla, mente sapendo di farlo. Lo stesso vale per i beach tour di Jovanotti. Basta con la retorica del ‘che bello stare insieme’. Bello un cavolo, se crea un mega cluster”.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.