La Cina tace. Le immagini strazianti dei cadaveri di civili abbandonati a Boucha, vicino Kiev, hanno provocato reazioni in tutto l’Occidente e hanno occupato ogni varco aperto dai tentativi di intavolare una trattativa che porti i russi a un cessate il fuoco. Non una parola da Pechino. Il premier ucraino Zelensky arrivato a Boucha ha definito ieri gli autori delle stragi “macellai” e ha detto che i “crimini di guerra” compiuti a Bucha saranno oggetto del dibattito del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Stesse parole usate dal presidente statunitense Biden che ha chiesto “un processo per crimini di guerra”. Se gli americani vogliono investigare i crimini di guerra “comincino con i bombardamenti sulla Jugoslavia e l’occupazione dell’Iraq” ha risposto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.

Mosca nega ogni responsabilità su Bucha. Ha a sua volta chiesto una riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Il portavoce del Cremlino ha detto di “respingere categoricamente qualsiasi accusa di coinvolgimento’’ e ha anticipato che “i diplomatici russi al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite continueranno a promuovere la tesi della provocazione”. Il ministro degli esteri Lavrov: “E’ una messa in scena dell’Occidente e dell’Ucraina sui social network’’. La società di immagini satellitari Maxar ha pubblicato gli scatti di una fossa comune accanto a una chiesa di Bucha. Tra le notizie di ieri quella secondo la quale in una scuola di Cernihiv 150 ostaggi sono stati tenuti accanto ai corpi dei morti. L’alto rappresentante della Ue Borrell ha annunciato che “l’Unione europea avanzerà con urgenza nuove sanzioni contro la Russia”. “L’Ue ha istituito assieme all’Ucraina un team investigativo per raccogliere prove su crimini di guerra e crimini contro l’umanità – ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen dopo aver parlato con Zelensky – l’Ue è pronta ad aumentare i suoi sforzi inviando delle squadre investigative sul terreno a sostegno della Procura ucraina”.

Finora la Ue ha approvato quattro pacchetti di misure contro il Cremlino, ma l’ultimo risale a tre settimane fa. Si discute di embargo sul petrolio e sul gas. Il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis: “Embargo sul petrolio russo? Nulla è escluso”. Ma l’Austria e la Germania restano contrarie all’embargo del gas. La Germania afferma serenamente che “non è possibile” per il momento interrompere l’import di gas. Meno drastico Dombrovskis: “Per la Commissione Ue nulla è fuori discussione. È molto chiaro che come Ue dobbiamo fare di più per fermare questa guerra, la Commissione sta già preparando il prossimo pacchetto di sanzioni”. Per l’Unione europea, dice, sarebbe “possibile”, anche se “non senza problemi”, tagliare le forniture di gas dalla Russia. Arrivano intanto notizie sempre più drammatiche anche dal sud dell’Ucraina dove si stanno concentrando gli attacchi russi. Il Comitato internazionale della Croce Rossa ha detto che i soccorritori non sono stati in grado di raggiungere per motivi di sicurezza la città assediata di Mariupol per evacuare i civili.