Un’insegnante che, nonostante alcuni tso– trattamenti sanitari obbligatori- continua a insegnare matematica e inglese per circa due anni alle classi della primaria nell’istituto comprensivo Carlo Levi di Fidene. E i bambini che iniziano ad avere episodi di ansia, bruschi risvegli durante la notte, addirittura chiedono ai genitori di non andare a scuola.

A denunciare l’accaduto la presidente del Consiglio d’Istituto Tiziana Cagnazzo, nel programma radiofonico Gli Inascoltabili di New Sound Level.

“Disegnate l’inferno con i compagni morti’’

Urla contro i bambini. Simboli massonici e frasi senza senso riportati sulla lavagna. E poi quella richiesta, agli alunni di 6 e 7 anni, di disegnare i gironi dell’inferno, mettendo al loro interno ‘i nomi dei compagni che avrebbero voluto vedere morti.’  Ma non solo: stando alle testimonianze dei genitori, l’insegnante fumava negli ambienti scolastici, diceva parolacce, aveva repentini sbalzi d’umore e di recente si era addirittura sporta dal davanzale d’una finestra canticchiando “Guarda come dondolo”, mentre i bimbi la guardavano spaventati.

Gravi episodi a cui si è aggiunta anche un’aggressione a un bimbo con disabilità di otto anni, per il quale la famiglia avrebbe presentato una denuncia-querela. Che si è sommata a un esposto firmato da 60 famiglie, inviato al commissariato di Fidene Serpentara a novembre 2020, secondo quanto riportato dal Corriere.

La denuncia

Intervistata nel corso della trasmissione radiofonica, la presidente Cagnazzo ha raccontato che la docente “da subito è stata protagonista di episodi un po’ particolari a seguito dei quali sono dovute intervenire anche le forze dell’ordine“. La maestra ha patologie certificate, sottolinea: le famiglie infatti puntano il dito contro la dirigente scolastica, che non è intervenuta quando sarebbe stato necessario. “Non capiamo perché la dirigente non abbia agito in modo tale da fermare subito questi episodi” sono le parole di Tiziana Cagnazzo. “Mio figlio la domenica aveva attacchi d’ansia, ma alcuni bambini sono arrivati a farsi la pipì a letto per lo stress” ha aggiunto.

Da gennaio 2021 la docente ha iniziato a fare lezione in compresenza, ossia insieme ad altri insegnanti, nella sede centrale e nelle due periferiche. “Era mancata per un lungo periodo, ma poi è tornata” ha raccontato ancora la Cagnazzo a Il Messaggero.

La donna ha continuato a insegnare fino a qualche giorno fa; dopo un’ispezione dell’Ufficio scolastico regionale, è stata sospesa per sei mesi. 

Le reazioni

E’ chiaro che se le accuse dovessero essere confermate, ci troveremmo di fronte a una situazione molto grave“. A dichiararlo in una nota è l’Assessora alla Scuola, Lavoro, Formazione di Roma Capitale, Claudia Pratelli. Sulla vicenda è intervenuta anche il ministro per le Disabilità, Erika Stefani. “Ci uniamo alla preoccupazione di studenti e famiglie. Se le accuse dovessero rivelarsi vere sara’ sicuramente fatta giustizia. Ricordiamo che la scuola e’ il primo luogo nel quale gli alunni passano la propria vita e dovrebbe essere sempre un posto di inclusione”.

 “Ci siamo tranquillizzati in merito alla vicenda poiché l’Usr ci ha confermato, dopo le ispezioni, di aver sospeso la docente per sei mesi” ha riferito all’Ansa Paola Ilari, vice presidente del Municipio III. La vicepresidente, assessora municipale alle politiche educative e scolastiche, ha poi precisato: “Sin dall’inizio del nostro insediamento ci sono state segnalazioni in merito alla vicenda e abbiamo riportato tutto all’Usr“. L’istituto scolastico regionale avrebbe quindi mandato avanti l’inchiesta inviando una “ispettrice nella scuola”. maestra sospesa