La polemica sul candidato eletto alla Sesta Municipalità
Vincenzo Sollazzo, il consigliere che imbarazza Manfredi: inni fascisti e post di Mussolini sui social
Vincenzo Sollazzo è stato eletto nella Lista Azzurri nella Sesta Municipalità di Napoli, a sostegno del candidato della coalizione tra centrosinistra e Movimento 5 Stelle Gaetano Manfredi che al primo turno è stato aletto sindaco con quasi il 63% delle preferenze. E imbarazza l’ex rettore dell’Università Federico II e ministro all’Università. Perché? Perché sulla sua bacheca sono stati scovati inni e post e foto inneggianti al fascismo e al Duce Benito Mussolini. Napolitoday ha dedicato larga attenzione al caso.
Sollazzo è stato eletto nella Municipalità San Giovanni, Barra e Ponticelli con la Lista Azzurri per Manfredi – Napoli Viva messa in piedi dall’ex Forza Italia Stanislao Lanzotti. Lo stesso Manfredi si era fatto garante della lista parlando di pluralità di esperienze e di arricchimento. Il consigliere eletto è al centro della polemica per i post sulla sua pagina Facebook con immagini di Mussolini, inni fascisti, camerati e saluti romani. A segnalare per primo presenze ‘ambigue’ nella maggioranza del Parlamentino di Napoli Est era stato Patrizio Gragnano, anch’egli eletto nel Consiglio della sesta Municipalità ma nella lista di Bassolino. “Non conosco questo consigliere municipale – il commento di Manfredi a Napoli Today – ma alcune sue considerazioni diffuse sui social sono diametralmente opposte ai valori fondanti della nostra coalizione e della politica che intendiamo realizzare per la città di Napoli. Invito anche il gruppo a cui appartiene (Azzurri, ndr) a prendere le distanze dal consigliere eletto adottando le dovute decisioni”.
“Qualora ritenesse di definirsi fascista oggi, – spiega Sandro Fucito, presidente eletto consigliere nella Municipalità, al sito Napolitoday – posso serenamente riferirgli che ha sbagliato coalizione unitamente a chi ha proposto la sua candidatura. Ovviamente qualora avesse cambiato posizione e vorrà porsi al servizio della collettività con metodo democratico e per definizione anti fascista, potrà liberamente comunicarlo”. E quindi il segretario provinciale del Patito Democratico Marco Sarracino: “Gli ideali fascisti non sono compatibili con la storia del Pd e con gli ideali con cui si è costituita la coalizione in appoggio a Manfredi. Questa persona non può entrare nella maggioranza della Municipalità. Noi saremo sabato accanto alla Cgil”. Ancora da scoprire il futuro di Sollazzo dunque: se verrà colto il diktat di Sarracino o meno.
Il caso però è ormai esploso, proprio in giorni di grande dibattito sui rapporti di Fratelli d’Italia con movimenti neofascisti e dopo gli scontri alla manifestazione No Green Pass di Roma animata anche da gruppi estremisti come Forza Nuova. “La doppia morale della sinistra si manifesta clamorosamente sulla vicenda di Vincenzo Sollazzo, consigliere municipale di Napoli, eletto con la lista Azzurri per Manfredi – Napoli Viva, nella coalizione Pd-M5s-Sinistra a sostegno di Gaetano Manfredi – ha dichiarato Fulvio Martusciello coordinatore cittadino di Forza Italia Napoli – Sollazzo ha pubblicato svariati post sui social con richiami espliciti al ventennio fascista e a Mussolini. Sollazzo alle comunali ha girato 400 voti alla coppia di consiglieri comunali di Italia Viva che poi sono stati eletti. Sono o non sono anche questi voti ‘fascisti’? Che cosa pensa di questa vicenda Matteo Renzi, al quale fa riferimento diretto la lista Azzurri per Manfredi – Napoli Viva? Perché su questi voti ‘fascisti’ non si esprimono Enrico Letta e Giuseppe Conte, che da giorni stanno attaccando il centrodestra su questi temi? Manfredi non può cavarsela con una generica presa di distanze: dica chiaramente che i consiglieri eletti con i voti di Sollazzo non fanno parte della sua maggioranza. Letta e Conte ritrovino la parola. L’apologia di fascismo è un reato e una ignominia sempre, non solo quando a rendersene protagonisti sono avversari politici”.
Le parole invece di Alessandra Clemente, già assessora nella giunta dell’ex sindaco Luigi de Magistris e candidata a sindaco: “Ancora una volta Manfredi che si era detto ‘garante’ del minestrone politico che hanno presentato alle amministrative, prende le distanze da un suo eletto. Come nel caso della cantante neo-melodica Tina Sacco e del professore Bruno Amato, prima li candidano e poi li ripudiano. Che un’alleanza di cartone formata da 13 liste, nata solo per mettere assieme voti, fosse ingestibile e tenesse dentro tutto e il contrario di tutto lo sapevamo già e ieri lo ha confermato anche Francesco Boccia che per le prossime elezioni invoca già un modello ‘con 4/5 liste al massimo. E che siano coerenti’. Grazie ma potevano pensarci prima e non condannare Napoli a diventare una Babele politica”.
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