La lista che a Roma che ha preso più voti è quella unica (e civica) del candidato sindaco Carlo Calenda che, con il 19% dei consensi, precede FdI a sostegno del candidato a sindaco Enrico Michetti (che raccoglie in totale 17,4%). Al terzo posto c’è quella del Pd con il 16,3% che appoggia il candidato del centrosinistra Roberto Gualtieri.

Questo il quadro delle preferenze nella Capitale, quando sono state scrutinate il 98,89% delle sezioni. A differenza del leader di Azione che ha corso per il Campidoglio con una sola lista a suo sostegno, ‘Calenda sindaco’ accorpando lì tutte le preferenze, gli altri tre principali candidati avevano diverse liste al seguito, sia dei partiti, sia civiche.

Il M5s, che ha sostenuto la sindaca Virginia Raggi, registra un crollo dal 2016 e si attesta sull’11%, circa un terzo dei consensi rispetto a quel 35% di cinque anni fa. La prima cittadina, che risulta quarta con il 19,08% dei voti, ha otto punti percentuali in più rispetto alla lista del Movimento: solo la sua civica guadagna il 4,29% delle preferenze. Inoltre la candidata Raggi registra 1,4% dei consensi in più rispetto al totale delle liste che la sostengono, indice di un voto disgiunto a suo favore. Fenomeno che invece appare più ridotto per Carlo Calenda che supera la sua civica ‘solo’ dello 0,75%.

Il partito di via Bellerio, invece, si ferma a quota 5,93%, quasi un terzo rispetto al risultato di Fratelli d’Italia. La Lega rispetto al 2,7% delle comunali del 2016 è sicuramente in crescita, ma resta ben lontana dai risultati, diversi, delle europee del 2019, quando in città era schizzata al 25,7%. Il Pd, con il 16,3% dei voti in città, è al terzo posto dopo Calenda e FdI, poco meno delle ultime comunali quando aveva incassato il 17,2%.

Tra le altre liste a sostegno di Gualtieri spicca anche la sua civica con il 5,4% dei voti, seguita dalla ‘sinistra civica ecologista’ con il 2%. Forza Italia insieme all’Udc prende il 3,59: nel 2016 aveva incassato da sola il 4,23%.

 

Gianni Emili

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