Due donne che corrono. Il titolo della fotografia scattata furtivamente a Roma, nel fine settimana scorso, potrebbe essere questo. Le due donne sono la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, e l’assessora alla Sanità della Regione Lombardia Letizia Moratti. Dell’incontro non doveva trapelare nulla.

Aver avuto conferma che si è tenuto ha fatto saltare i nervi alla rimanente parte del centrodestra. Perché l’azionista che ha lanciato l’Opa sulla coalizione, Meloni, se decide di giocare fuori casa (Moratti è stata sempre più vicina a Forza Italia che a Lega e Fdi) per incontrare in un faccia a faccia una personalità del calibro della Moratti, non può essere per niente di meno del Quirinale. L’incontro è andato di traverso ai due alleati Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. Il leader della Lega aveva appena annunciato il tavolo del centrodestra per discutere proprio di una proposta unitaria per il Quirinale. Un vertice “prima di Natale”, aveva detto Salvini durante il brindisi natalizio domenica a Milano con sostenitori e militanti, escludendo un rinvio dell’incontro a gennaio.

Il numero uno di Forza Italia è il candidato in pectore, benché ufficioso, del centrodestra. A villa San Martino ad Arcore l’ex presidente del Consiglio si fa tenere aggiornato dalla cabina di regia che comunica con quella di Roma – dove è attivo Walter Lavitola – e dove quotidianamente i suoi uomini più fidati lo aggiornano sui “calcoli” che gli potrebbero permettere l’ambita salita al Colle. Pubblicamente la leader di Fratelli d’Italia nei giorni scorsi aveva infatti azzardato l’ipotesi che Berlusconi non fosse più interessato al Colle, poi aveva mandato avanti il suo numero due, Ignazio La Russa: «Ci auguriamo la vittoria di Berlusconi. Se così non fosse, servono ipotesi B e C ma sono ancora premature». Il profilo di Letizia Moratti potrebbe essere quello giusto: gradita a chi vorrebbe un cambio di passo al Colle, con l’elezione di una donna; non un esponente di partito, anche se vicina a Forza Italia la Moratti gode di fiducia anche negli ambienti salviniani e della Lega; da non dimenticare anche l’appoggio degli ambienti di Comunione e Liberazione e l’amicizia di Renzi.

Insomma, un quadro che rende la sua candidatura una ipotesi forte per il centrodestra e un pericolo vero per le ambizioni quirinalizie di Berlusconi. Proprio il tema dell’incontro con Letizia Moratti è stato poi “smentito” dalla stessa Meloni con una dichiarazione a Un giorno da Pecora su Rai Radio 1. «Non abbiamo parlato di Quirinale con Letizia Moratti, ci conosciamo da una vita. Non è che ogni volta che incontro qualcuno lo voglio candidare al Quirinale», ha spiegato la leader di Fratelli d’Italia, che almeno a parole conferma l’unità del centrodestra sulla candidatura di Berlusconi. «Voto Berlusconi se conferma di volersi candidare. Ieri non gliel’ho chiesto a telefono. Poi queste cose si discutono di persona», ha sottolineato la Meloni, che nega anche possibili “imboscate” da parte del suo partito. «Lui non deve guardarsi da Fratelli d’Italia, dopo di che è un Parlamento particolare in cui è difficile capire cosa rappresentano i tuoi interlocutori. I 101 di Prodi al confronto non sono niente. Mattarella mi sembra abbia detto di no, non si possono forzare le persone. Dopo presidenti che vengono dalla stessa area, potremmo avere un presidente che rappresenta la maggioranza di centrodestra», è il messaggio rivolto all’alleato.

Anche Matteo Salvini ha provato a spegnere le polemiche: «Se uno vuole fare un incontro segreto, non va a mangiare in piazza davanti a Montecitorio, quindi, mi sembra che sia una montatura di panna». Interviene anche Osvaldo Napoli, approdato a Coraggio Italia: «A Giorgia Meloni e a Matteo Salvini si deve concedere l’attenuante dell’anagrafe: essendo giovani, affrontano con la baldanza dei loro anni una partita come quella del Quirinale per la quale sono necessarie doti come la prudenza e la discrezione. Il fatto è che con le loro iniziative estemporanee rischiano di aggiungere confusione in un quadro già confuso di suo. Salvini vuole contattare tutti i leader politici, ma non ci sarà nessun vertice con tutti. Allora si ripiega su un vertice di centrodestra. Meloni ha pensato bene di incontrare Letizia Moratti, persona degnissima e autorevole, pensando forse a una sua candidatura». Ma a fare notizia, più che le dichiarazioni, è l’eloquente silenzio del principale interessato. Silvio Berlusconi al momento di andare in stampa non commenta. Almeno non pubblicamente.

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Ph.D. in Dottrine politiche, ha iniziato a scrivere per il Riformista nel 2003. Scrive di attualità e politica con interviste e inchieste.