Pugno di ferro del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che segue la linea di “umanità e fermezza” nel corso dell’informativa al Senato sulla gestione dei flussi migratori e sui recenti interventi di assetti navali di organizzazioni non governative nel Mediterraneo centrale. “Gli arrivi sono aumentati del 60% e il 57% dei migranti non ha diritto di rimanere in Italia. Non vogliamo venire meno ai doveri di accoglienza, ma affermiamo il principio che in Italia non si entra illegalmente e la selezione non la fanno i trafficanti. Vogliamo governare le migrazioni e non subirle”.

Piantedosi sciorina poi i dati sull’attuale situazione migratoria in Italia: “Nel 2022 gli arrivi di migranti in Italia sono aumentati del 60%. Nei centri di accoglienza ci sono 100mila migranti. Le Prefetture segnalano una situazione di saturazione dei posti – e prosegue -. Nel 2022 si registrano 69mila richieste di asilo, il 56% in più rispetto allo scorso anno. Ed il 57% di quelle esaminate si sono concluse con il diniego; significa che la maggioranza dei migranti che arrivano in Italia è spinta da motivazioni economiche e non ha titolo di restare qui”.

Il ministro dell’Interno ha ricostruito in sequenza cronologica i fatti degli ultimi giorni legati agli sbarchi per arrivare a una serie di considerazioni: “Gran parte delle navi ong sono considerate ‘luoghi sicuri temporanei’ per le linee guida”, quindi si evince che l’accoglienza spetterebbe in prima battuta agli stati di bandiera. Poi continua: “Le norme non dicono che l’Italia debba farsi carico di tutti e le Ong, che continuano a essere un fattore di attrazione per i migranti, non possono scegliere il Paese di destinazione”, riferendosi al fatto che alcune delle operazioni di salvataggio sono avvenute in aree di competenza di Libia e Malta, ma le navi si sono dirette in Italia.

In futuro quindi, per il responsabile del Viminale, “le nostre iniziative sono in discontinuità rispetto al passato. È necessario invertire la rotta che per anni non ha tenuto conto dell’interesse dell’Italia e sviluppare una nuova politica europea su immigrazione e asilo, incrementare i corridoi umanitari, gestire i flussi legalmente. L’Italia è inoltre favorevole a un ‘Piano Mattei’ di sostegno all’Africa”.

Simona Malpezzi, presidente dei senatori del Partito democratico, risponde per prima: “Ha rilasciato un’informativa burocratica che tenta di giustificare in modo superficiale la crisi diplomatica con la Francia. La verità è che il governo – per ragioni identitarie e di consenso – ha ingaggiato un inutile braccio di ferro che ha profondamente indebolito il nostro Paese in Europa. I dati dimostrano che non c’è nessuna invasione e che con le Ong entra solo il 15% dei migranti”.

Riccardo Annibali

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