L'intervista
La verità di Luca Palamara: “Così funziona il potere esagerato delle Procure”
«Posso affermare tranquillamente che sono stato io a creare il “partito dei pm”». Incontriamo Luca Palamara a Roma in un bar vicino al Csm. Sabato scorso il Comitato direttivo centrale dell’Anm ha deciso di espellerlo dall’associazione di cui è stato per quattro anni il presidente. Nella secolare storia dell’Anm non era mai successo con un suo presidente venisse espulso perché accusato di condotte gravemente lesive nei confronti dei colleghi. Dalle chat si è scoperto che decine di colleghi si rivolgevano a lui, anche quando formalmente era cessato da tutti gli incarichi, per una ottenere una nomina o un posto di prestigio. Da quello che abbiamo capito in questi mesi, la valanga che ha travolto il Csm e la credibilità della magistratura è iniziata con la convulsa successione di Giuseppe Pignatone al vertice della Procura di Roma. La nomina di Michele Prestipino è stata impugnata al Tar del Lazio dagli sconfitti: Marcello Viola, procuratore generale di Firenze, e Giuseppe Creazzo, procuratore del capoluogo toscano.
Dottor Palamara, perché queste “tensioni” sulla nomina del procuratore di Roma e, in generale, ogni volta che si deve nominarne uno?
I pm sono i “front runner” della magistratura. A torto o a ragione è così.
Cerchiamo di spiegare il perché.
Il pm è ruolo di potere grandissimo. Rappresenta la pubblica accusa ma è un magistrato. Con tutte le garanzie e guarentigie del caso.
Autonomo e indipendente…
Sì. E ha il controllo pieno della polizia giudiziaria. Penso che chiunque comprenda cosa significhi avere il controllo della polizia, dei carabinieri e della guardia di finanza. Vuol dire scegliere a quale forza di polizia far fare le indagini, dettarne i tempi, stabilire i criteri di priorità.
E poi ci sono i giornalisti…
Il procuratore è l’unico titolato ad avere i rapporti con la stampa. La sapiente gestione degli organi d’informazione assicura la grancassa mediatica e la conseguente visibilità.
Dopo di lei alla presidenza dell’Anm si sono succeduti solo pm…e di ognuno di loro tutti sapevano quali indagini avessero condotto.
Esatto.
Quando il sistema è definitivamente esploso?
Si riferisce al potere delle correnti?
Sì
Nel 2007. Con la riforma dell’Ordinamento giudiziario che introdusse la temporaneità degli incarichi. Un procuratore adesso può rimanere al massimo otto anni, poi deve lasciare.
Il legislatore, conoscendo il potere del pm, ha tentato di arginarlo.
Questa riforma trasformò i generali in soldati e i soldati in generali. Prima del 2007 una volta nominato procuratore rimanevi fino alla pensione. Con la temporaneità dell’incarico non più. Dopo aver diretto uffici importati molti non hanno voglia di tornare indietro. Oggi “comandi” e domani vai a fare il turno.
Quindi il carrierismo sfrenato è anche frutto di questa legge?
Certo, soprattutto se si diventa procuratori da giovani. Le aspettative aumentano in maniera esponenziale. Bisogna dirlo chiaramente e non prenderci in giro. A oggi non c’è allo studio alcun sistema diverso per la nomina dei dirigenti.
Le correnti, da luogo di elaborazioni culturale, sono ora soggetti politici che si comportano come tali.
Vuoi il mio voto? Cosa mi dai in cambio?
Sì, questo.
Il sistema è andato in tilt per tutti. Anche per le correnti maggiormente ideologizzate. Ovvio che se devo scegliere un magistrato per un incarico devo anche tenere conto di chi mi ha dato il voto. Cerchiamo di non essere ipocriti.
Dalle chat emerge che le correnti si impegnavno sui territori ma era fondamentale portare a casa “qualcosa”. Altrimenti non si raccoglievano i voti. Si organizzavano, ad esempio, la presentazione dei candidati al Csm all’indomani di qualche voto favorevole. Per dire: hai visto? Grazie alla corrente abbiamo ottenuto tot posti.
È così.
Perché i magistrati non si ribellano a questo sistema infernale?
È il sistema.
Non esiste un grande manovratore?
No. Il sistema è ormai congegnato in questo modo. Il magistrato non ha alternative. Se non sei dentro, sei fatto fuori.
Cosa fare per le prossime elezioni Anm?
Una candidatura senza liste contrapposte. Dare l’Associazione dei magistrati a chi non è stato nelle correnti.
Lei è accusato di aver “tramato” con i politici. Cosa dice?
Ci sono tanti magistrati che hanno parenti politici e sono sempre rimasti al proprio posto.
La politica condiziona le nomine?
Si riferisce a Luca Lotti? Trovate una nomina che è stata fatta su indicazione di Lotti. Al Csm i componenti togati sono il doppio dei laici. Sulle nomine il peso di quest’ultimi è relativo. Per certi incarichi poi, tipo magistrato segretario o ufficio studi del Csm, sono solo le correnti, in base ai rapporti di forza, a decidere.
Comunque lei è indagato per corruzione. Ed è fra le prime “vittime” del trojan.
Che cosa ha scoperto il trojan? Nulla. Chiediamoci invece come ha funzionato.
Si riferisce alla registrazioni ad intermittenza?
Sì
Perché?
Dovranno spiegarlo.
Sa che il suo destino è segnato?
Mi difenderò fino alla fine.
© Riproduzione riservata